Impianto idraulico, cos’è e soprattutto, quando rifarlo?
Tendenzialmente, all’origine del rifacimento dell’impianto idrico vi è la rottura di una tubatura, spesso sintomatica del generale stato d’invecchiamento di tutto l’impianto. Si può optare per un intervento di riparazione, ma è bene un’analisi della gravità del danno e di quanto questo possa essere correlato alle tubature adiacenti.
Se si acquista una casa da ristrutturare o comunque si vive in una casa con impianti “datati”, prima o poi bisognerà intervenire sull’ impianto idraulico.
Un spesa sicuramente onerosa ma che riguarda una componente indispensabile, che rende la casa “abitabile”. L’ impianto idraulico, infatti, consente di portare in casa acqua per l’uso sanitario domestico, trasportandola nei vari punti di erogazione.
Fanno parte, poi, di un impianto idraulico una caldaia (o scaldabagno), deputata alla produzione di acqua calda sanitaria e tutta la rubinetteria e gli apparecchi igienico-sanitari indispensabili per l’erogazione e l’accumulo dell’acqua erogata, che la riespellono nella rete di scarico una volta utilizzata.
Inoltre, negli edifici singoli, è presente anche un’autoclave, installato per sopraelevare la pressione idrica.
In ogni caso, la parte più importante di un impianto idraulico è la rete di tubature presenti nell’abitazione, realizzate in vari materiali (acciaio, rame, propilene) o in multistrato e rivestite per proteggerle dalla corrosione ed evitare la condensazione esterna per le condutture di acqua fredda e, viceversa, la dispersione di calore per quelle di acqua calda, oltre ad attutire la rumorosità e le vibrazioni spesso causate dalla pressione dell’acqua in circolo.
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